Feb 16 2007
tu o Lei?
Sto seguendo con molto interesse (e divertimento) uno scambio di opinioni sull’uso del tu o del Lei nelle comunicazioni on-line e in particolare nello scambio di e-mail.
Il tutto nasce da un ‘rimprovero’ ricevuto a seguito dell’ennesimo automatismo nella generazione di mail dei nostri sistemi (carrelli o forum che siano).
| Oggetto: Conferma registrazione
| Testo: Ma perché date del tu a persone che non avete mai né visto né
| sentito prima? Cordiali saluti
| Firmato con nome e cognome, senza carica. Il dominio dell’indirizzo email è
| quello di una importante case editrice italiana.
Interessante leggere pareri diversi che fanno ben capire come il mondo web non abbia regole certe e sia privo del concetto di ‘forma’.
Nell’ambito lavorativo (almeno nel mio) il “lei” è la consuetudine e, salvo rari casi, lo stesso registro viene mantenuto anche in tutte le comunicazioni via e-mail.
A me è sempre stato insegnato il rispetto delle persone e quindi tendo a dare del Lei a tutte quelle che non conosco e con le quali ho solo rapporti formali.
Quando, negli scambi epistolari, voglio riconoscere un maggiore rispetto al mio interlocutore, ricorro all’uso del Lei (con la L maiuscola.. per alcuni assolutamente demodè).
Personalmente, sia nell’off-line che nell’on-line, trovo fastidiosi gli approcci informali in genere. Assolutamente da evitare in tutti quei casi di rapporti di lavoro e in tutte quelle circostanze dove esiste un rapporto formale o occasionale.
Il ricorso alla terza persona non significa necessariamente voler mantenere le distanze, ma semplicemente dimostrare rispetto.
A meno di non essere in ambiti ludici e/o amatoriali, dove comunque l’uso del tu è la consuetudine, non sarebbe errato ripristinare la buona e vecchia regola del ‘lei’ anche nelle mail e nel web in generale.
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